Edizione 2002

Come ogni anno, da undici anni a questa parte, Ricaldone si anima di persone, appassionati di musica o semplicemente curiosi che prendono parte alle serate della manifestazione “L'Isola in Collina”.
L'edizione di quest'anno ha visto due serate dense e molto partecipate con tre proposte per sera, che hanno attirato un folto pubblico attento alle nuove promesse dell'isola ed agli artisti affermati.
Nella prima sera, quella di venerdì 19 luglio, si sono esibiti gruppi rock. A rompere il ghiaccio sono stati i Modho, gruppo nato nel 1999 a seguito dell'esperienza musical-teatrale dei Cattivo Esempio. A Ricaldone hanno presentato il loro disco d'esordio “Soluzioni” composto da undici brani; si nota uno stile musicale di gran lunga simile a quello dei Subsonica e in qualche punto ricordano anche i Bluvertigo ma, ciò nonostante, riescono a regalare profonde emozioni al pubblico presente.
Subito dopo è stata la volta de Le Nuove Tribù Zulù, gruppo romano che sceglie di suonare per la strada e nelle piazze piuttosto che nei locali per portare in viaggio la loro musica data dalla commistione di vari generi come il jazz, blues, rock e punk; a Ricaldone si sentono davvero come a casa loro…
Grande chiusura di serata con I Negrita. I loro pezzi nuovi, intervallati da brani di vecchi album, hanno confermato la loro passione per le forti sonorità musicali e vocali; bello, durante il concerto, è stato il momento in cui Luigi Tenco è stato avvicinato a Hemingway, lo scrittore americano a cui il gruppo a dedicato una canzone.
 
La seconda serata dell'Isola in Collina si è aperta con uno splendido spettacolo di una giovane cantautrice di Torino, Isa Zoppi, che al termine della sua esibizione ha deliziato il pubblico presente con una bellissima interpretazione di “Ragazzo mio”. Le melodie di Isa sono caratterizzate da un accompagnamento essenziale, addirittura scarno, per mettere in evidenza i testi di notevole spessore poetico.
A seguire, Alberto Fortis, piemontese, diviso tra Milano e Los Angeles, accompagnato dalla sua  nuova band, attesissimo al suo grande ritorno soprattutto dal suo fans club che ha organizzato a Ricaldone un vero e proprio raduno.
Nel paese di Tenco ha presentato pezzi del suo ultimo album e riproposto suoi grandi successi con nuovi arrangiamenti.
Ultimo ad esibirsi nelle serate di note a Ricaldone è stato Roberto Vecchioni. Il cantautore, mischiando ad alcuni pezzi del suo ultimo album diversi suoi vecchi cavalli di battaglia, ha divertito il pubblico presente offrendo un grandioso spettacolo. Un degno finale per la undicesima edizione de “L'isola in Collina”.
 
Da non trascurare l'importante iniziativa di quest'anno, due eventi di grande respiro sono “saliti in collina” a precedere i concerti dell'isola. Il 18 luglio, presso il Teatro Umberto I di Ricaldone, si è svolto il dibattito “Luigi Tenco, uomo del nostro tempo” e subito dopo, presso il Municipio, è stata inaugurata la mostra omonima; una vera chicca della manifestazione, organizzata in occasione del trentacinquesimo anniversario dalla morte del compaesano Luigi.
Il convegno, moderato da Enrico Deregibus, vicedirettore del mensile “L'Isola che non c'era” ha portato a Ricaldone le testimonianze più recenti sull'opera di Tenco. Hanno preso la parola Alberto Bazzurro, giornalista e critico musicale; Giorgio Carozzi, giornalista de Il Secolo XIX, ricaldonese; Graziella Corsinovi, docente all'Università di Genova; Mario Dentone, scrittore; Bruno Lauzi, celebre cantautore. Ospiti d'eccezione sono stati Giorgio Calabrese e Gianfranco Riverberi, musicisti di prestigio e amici intimi di Tenco.
La mostra, invece, ha voluto presentare i diversi aspetti della vita di Tenco: dal breve ma intenso periodo trascorso a Ricaldone al suo trasferimento a Genova, dal primo approccio con gli strumenti musicali al grande successo, dalla spensieratezza degli anni dell'infanzia alla tragedia di Sanremo…
In  questo modo, ricordando il cantautore di Ricaldone, per quello che è stato in vita, c'è stato il tentativo di superare quello che per molti anni pera stato l'imbarazzo per una morte misteriosa, legata ad un suicidio ma che nella mentalità di molti non era ben accettato.
 
PAU -  NEGRITA  alla mostra su Luigi Tenco - edizione 2002
Per me è abbastanza strano vedere una cosa del genere, perché, comunque, abituato ad essere in tour e quindi ad avere un ritmo di un certo tipo, abituato ad essere un giorno in un luogo e un giorno in un altro è abbastanza strano. Perché io, fino a tre chilometri prima, fino a tre vigneti prima, non sapevo niente di Ricaldone e della sua storia e soprattutto della storia del tributo a Luigi Tenco. Ho scoperto, arrivando qua, che c'è un cuore grosso che pulsa nei confronti di questo artista che non era solo un artista. Evidentemente, era un uomo di spessore molto elevato. Un musicista che per me è stato importante relativamente perché comunque ho un background molto più “rockettaro” e forse anche più esterofilo, di base. L'ho scoperto abbastanza tardi, quando mio padre e il padre si Cesare (che è il chitarrista dei Negrita) ci hanno detto: “Ma ascoltae un po' Tenco così imparate a fare qualcosa di meglio!” E ce lo siamo ascoltati. E lì abbiamo capito che…… siccome a me il cantautorato, di base, il cantautorato italiano mi fa due palle cubiche, mi sono reso conto che invece c'erano dei personaggi che riuscivano a trasmettere emozioni come se piovesse. E sono convinto che Tenco, forse, è stato il più grande. Probabilmente, per quanto ne so io, un cantautore che non è riuscito a esprimere il massimo. Perché li si vedeva… e nelle cose che ho ascoltato si notava una parola così fluida che probabilmente era ancora in embrione, doveva ancora diventare farfalla, secondo me. E mi fa piacere che il suo essere stato così importante sia trascinato fino ai giorni nostri. Perché secondo me queste cose non vanno dimenticate. E il fatto che addirittura, attorno a Luigi Tenco si sia creata una manifestazione che ha allargato anche il modo di ascoltare musica invitando addirittura i Negrita… bello! Che devo dire… bello!